Ho recentemente criticato sul mio profilo Salvini per aver proposto il servizio di leva nell’era della guerra digitale, dove il nemico non passa dal Piave ma dal firewall. Ci sto anche scrivendo un articolo che pubblicherò nei prossimi giorni e avevo commentato una notizia dicendo che dovrebbe godersi un attacco informatico per capire.
E niente, oggi pubblica questo:
Quando capirà che il nemico vuole fare la stessa cosa alle infrastrutture italiane e non per scrivere “sono gay” ma per scoprire i nomi degli agenti segreti o far scoppiare una centrale elettrica la smetterà di fare proposte folli degne dell’era in cui l’esercito era una banda di cavernicoli in gonnella con la clava.
L’attacco è durato una decina di minuti.
La cosa è più grande
Notizia arrivata poco dopo l’1 di notte, l’attacco non ha riguardato solo la pagina Facebook ma, a detta degli autori, anche delle chat Telegram di Salvini e i database, chissà se pieni di informazioni appena immesse per il concorso VinciSalvini.
Ciò aumenta la validità del mio discorso, oltre a farmi pensare a password deboli. Che associate alla vendita di Viagra non aiutano.
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