Qualche tempo fa stavo reinstallando un PC che mi era stato già dato con un’installazione… Un po’ pietosa: diciamo che aveva un classico disco formattato in MBR su un UEFI, con conseguenza che ogni sistema faceva ciò che voleva, l’installazione successiva di Linux aveva azzerato il bootloader di Windows e quindi facevo prima a reinstallare.
Quel PC non lo uso molto, ma spesso lo uso per fare dei backup. Tuttavia, intelligentemente, faccio anche i backup dei backup, su Telegram.
Comunque, ripartiziono, togliendo spazio a Windows (che uso molto raramente su quel PC) per installare anche Manjaro, faccio la chiavetta di Windows e Manjaro, avvio Windows, eseguo i comandi per passare da MBR a GPT, canno clamorosamente e sbatto giù la tabella delle partizioni.
Ora, ho dato un esame di informatica forense anche io e so benissimo che la tabella si può recuperare. Ma, la domanda è: ne vale la pena? L’unica cosa non backuppata era un registrato di cinque minuti sulla Programma 101, per di più fatto col culo, il resto era tutto copiato, probabilmente in varie copie, alle volte anche cartacee.
Sicuramente, il recupero con l’attuale metodo non è il migliore, ma vi prometto che sto lavorando a un sistema stabile con rsync e TimeShift 🙂
L’importante è che non si siano persi dati. E questo ci ricorda una cosa: fare backup è importante! E proprio per questa ragione, visto che tecnicamente i dispositivi backuppati su quel PC hanno ora un backup in meno, farò un backup straordinario, anche su dischi e soprattutto su dischi in separata sede.
Così che se c’è una perdita di dati è perché proprio è venuto giù l’asteroide. E ci credete che il fatto di avere un backup di meno mi fa venire l’ansia?