Anche se per i giornalisti gli hacker sono sempre e comunque il male ciò è falso. Esistono almeno tre tipi di hacker: Quelli buoni, quelli cattivi e quelli semibuoni. Vediamoli insieme!
Quelli buoni, i white hat
Sono gli hacker che usano le proprie conoscenze a fin di bene, ad esempio se scoprono un sistema vulnerabile fanno di tutto per allertare il proprietario. Operano sempre con buon senso e al fine di migliorare la rete.
Quelli cattivi, i black hat
Sono gli hacker che usano le proprie conoscenze per fini scorretti e illegali, come entrare in sistemi vulnerabili per danneggiarli senza avvisare delle falle. Il termine è stato coniato da Richard Stallman.
Quelli in mezzo, i grey hat
Se degli hacker entrassero abusivamente in una rete di pedofili scoprendo i loro nomi commetterebbero sicuramente un’azione illegale, ma al contempo stanno facendo una cosa sicuramente buona. Ecco, questi sono i grey hat, hacker che formalmente fanno cose illegali, ma le fanno mossi da sentimenti di aiuto e di bontà.