Frecciarossa. Dunque non il regionale schifoso di una regione sfigata che devi già ringraziare il Signore che non è a vapore, un servizio di mercato.
Mi connetto al WiFi, apro Telegram e va. Però poi apro il browser e non va una sega. E non ditemi che “eh ma a 300 all’ora”, perché:
- In 4G vado benone
- Non accede nemmeno al Portale Frecce
Ah, notare che riesco a fare un handshake SSH ma nel momento in cui digito qualcosa crasha JuiceSSH.
Poi, sconsolato, apro la rivista di bordo e tra i servizi blasonati del Frecciarossa, a discapito del Frecciabianca, c’è il WiFi. Puzza quasi di presa per il culo…
E poi, permettetemi, ma se mi vendi il WiFi come servizio in più e non va dovrei avere un rimborso parziale. Perché ho pagato anche per navigare su Internet senza i miei giga, per leggere un giornale in digitale e per guardare un film. Ma questa è la mia opinione da liberale bastardo.
A Reggio Emilia, spinto da compassione e da qualche bestemmia, il WiFi ha deciso di funzionare. Non per tutti, ovviamente, ma almeno per me sì. E che diavolo…