Il liceo delle scienze applicate è, essenzialmente, un liceo scientifico che sostituisce il latino con l’informatica. Ma è un diploma spendibile nel mondo del lavoro informatico o è solo un modo di avere lo status del liceo senza la noia del latino? Vediamolo insieme con tre casi pratici…
Diplomarsi in scienze applicate per laurearsi in informatica
Ovviamente, non è un’idea malvagia. Tuttavia, non è nemmeno strettamente necessario.
Se scegliete di fare un liceo scientifico tradizionale non studierete programmazione, certo, ma la quasi totalità dei corsi di programmazione ne tiene conto e fa lezioni specifiche per chi non ha esperienza pregressa con la programmazione. Saranno certamente più sbrigative di quelle che si fanno in anni, ma sono efficaci.
Parimenti, se scegliete l’ITI, magari non approfondirete la matematica come allo scientifico ma sarà sufficiente per seguire corsi di informatica e anche di ingegneria informatica (ovviamente studiando, mica ve li portate a casa gratis).
Ergo, se magari nella vostra zona c’è un liceo delle scienze applicate che vi piace e vi sembra che abbia le giuste caratteristiche per voi, iscrivetevi senza paura anche se in futuro vi vedete all’università a fare informatica ma, al contempo, non vedetela come migliore opzione o come opzione unica possibile.
Diplomarsi in scienze applicate e finire a lavorare nell’informatica
Non capita raramente che persone con tutt’altro “background” entrino a lavorare nel settore informatico, magari perché hanno iniziato a svolgere funzioni para-informatiche nella loro azienda o si sono interessati al settore tanto da entrarvici.
In tal caso, chiaramente, il diploma è valido ed è forse più probabile finire nell’informatica così che col diploma da giardiniere, dato che si ha già una conoscenza pregressa nel settore.
Tuttavia, anche qui, è una probabilità, non una certezza, e la stessa probabilità ce l’hanno praticamente tutti quelli che “ci sanno fare al computer”: esiste ancora chi entra in un’azienda come impiegato, finisce ad assistere il sysadmin e magari quando questo finisce in pensione viene promosso, specie nelle aziende più piccole dove la rete è piccola, l’assistenza da dare è semplice e così via, anche se non è comune come un tempo.
Diplomarsi in scienze applicate proprio per lavorare in informatica
Prendere come diploma quello in scienze applicate per poi andarci a lavorare direttamente nell’informatica, invece, potrebbe non essere la cosa migliore da fare.
Chiariamo subito: se sapete fare, per fortuna, il diploma non conta molto. Ma, purtroppo, esistono tanti intervistatori che non capiscono nulla del settore e per i quali contano solo i titoli. E il liceo delle scienze applicate non è un grande titolo principalmente per due ragioni:
- Il curriculum è molto variabile, c’è chi segue essenzialmente il programma di informatica, chi si limita al pacchetto Office e chi più ne ha più ne metta
- In ogni caso, anche se si segue il curriculum di informatica alla lettera manca tutta la parte di reti, sistemi e telecomunicazioni: si ha una formazione monca, se ci si limita all’istruzione scolastica (in sostanza, se da un diplomato ITI PRETENDO che sappia capire com’è fatta la rete su cui lavora, la stessa competenza non è dovuta ad un diplomato in scienze applicate)
Ma se magari sapete già fare qualcosa di programmazione, studiate scienze applicate e volete lavorare nel settore…
Non disperate! Se sapete il fatto vostro, potete trovare lavoro. Vale molto più un bel portfolio di webapp se cercate nel settore che una scritta sul curriculum.
Conosco informatici con le contropalline che hanno la terza media o scuole completamente scorrelate con l’informatica, ad esempio.
Tuttavia, diciamocelo, qualche problemino almeno all’inizio potreste averlo: chi si basa solamente sul diploma potrebbe non guardare nemmeno il vostro curriculum.
Ma tranquilli, non è un “errore bloccante” 😉
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