La rivincita di Adware e Bonzi Buddy

di | 5 Gennaio 2023

Quando iniziai ad affacciarmi al mondo informatico si parlava ancora di KaZaA, per quanto morente, e Bonzi Buddy (un pestifero assistente adware) era un ricordo non lontano. E all’epoca l’idea di un modello di business basato sulla pubblicità era un qualcosa di strano. Mi ricordo quando uscì Lphant, un software P2P di pregevole fattura (ah, che tempi quelli dove per scaricare una canzone e distruggere l’industria musicale bisognava usare dei software e aspettare anche delle ore), nella rivista che lo pubblicizzava era ben marchiato il fatto che fosse un Adware e che esistessero alternative freeware senza pubblicità.

Era anche l’epoca in cui avere un AdAware o uno SpybotS&D accanto all’antivirus era la prassi, in sostanza, si aveva paura di questo tracciamento, tanto da rivolgersi alle volte a loschi prodotti pur di evitarlo.

Oggi è già tanto se la gente ha l’antivirus e il tracciamento pubblicitario è semplicemente… la normalità e sono in pochi a lavorare attivamente per impedire che accada, tanti addirittura consegnano allegramente queste informazioni per avere contenuti di loro gradimento.

Tutto sommato, avevano ragione loro 🙂

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