Mastodon: la libertà ha un costo

di | 16 Febbraio 2024

Stavo leggendo, con colpevole ritardo, i podcast del Disinformatico e son capitato su questo articolo relativo a Mastodon. L’ho trovato interessante e voglio commentare nello specifico una parte:

Nel post, l’admin nota che “Quello che scrivete, commentate, rebloggate ha un peso nel database e questo ha un impatto economico ed ambientale su tutto il fediverso (serve maggiore potenza ed energia), i messaggi vengono ricopiati in tutte le istanze, quindi 10, 100, 1000 volte, dipende da quanti follower avete.”

Ecco, Paolo ha scelto di impostare una cancellazione automatica dei suoi toot, ma a mio parere questa è invece una debolezza del fediverso! Infatti, può essere molto utile in vari casi avere un archivio: proprio parlando di Paolo, io mi sono appassionato all’informatica leggendo suoi contenuti “vecchi” (era tipo il 2007/2008 e leggevo le sue newsletter di fine anni ’90), non è impossibile immaginare in un futuro che qualcuno elimini anche contenuti più rilevanti, togliendo una testimonianza del passato che può essere utile.

Ma, in generale, è evidente come sia una “debolezza” data dal modello federativo: Twitter non deve copiare ogni cosa su ogni istanza, Mastodon sì. Si può dire che è il prezzo della libertà offerta da Mastodon.

Ma come ogni prezzo qualcuno deve pagarlo, e più Mastodon cresce, più certe istanze diventano un punto di incontro per intere comunità, più i costi aumentano e diventa difficile sostenere il modello puramente volontario. Ciò, da un lato, potrebbe anche portare ad un maggior decentramento: un’istanza Mastodon piccola gira tranquillamente su un Raspberry Pi o su un vecchio computer, non è un qualcosa di impossibile da creare. Se le grandi istanze iniziassero a non accettare nuovi utenti, a limitare le funzionalità o addirittura a chiudere, è ben possibile che chi può si apra la propria e che, magari, sorgano gruppetti più piccoli che si aprono una propria istanza su una VPS dividendo i costi, rendendo meno necessarie le grandi istanze.

Ma è anche possibile, invece, che il self-hosting rimanga un qualcosa per nerd, che la chiusura di istanze generaliste porti a un calo di utenti o ad un effetto a catena dove altre istanze vengono ingolfate dagli utenti in fuga e che, per sopravvivere, le istanze debbano mettere dietro pagamento almeno le funzione più pesanti o, quantomeno, trovare degli sponsor.

Chi vivrà, vedrà.

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