Pier Giorgio Perotto: Un uomo da ricordare

di | 18 Marzo 2015

Programma 101 - la memoria del futuro_1E non fu facile: Se all’inizio la dirigenza era favorevole alla P101 e i problemi erano di ordine tecnico (all’epoca una cosa come la Perottina era inimaginabile, molte soluzioni tecniche non esistevano e vennero progettate da Perotto stesso: Ad esempio le cartoline magnetiche e i micromoduli), con l’intervento del “gruppo di intervento” che vedeva l’elettronica come neo da estirpare, divenne tutto più difficile: La divisione elettronica venne venuta, ma Perotto, sapendo che gli americani avrebbero usato la divisione come base per vendere in Italia e avrebbero cancellato il suo progetto, fece di tutto (in pratica si ribellò) per rimanere in Olivetti. E successivamente, quando Marco Zanuso propose un design inaccettabile per una macchina come la P101 (Perotto lavorò sodo per avere una macchina che stava sulla scrivania, il progetto avrebbe snaturato questo intento), design approvato da Roberto Olivetti, si ribellò e chiamò Mario Bellini, che creò il design che ancora oggi è citato come esempio di modernità. Sull’esperienza della P101 Perotto avrà da dire:

Se il piccolo gruppo di riottosi progettisti della “Programma 101” non avesse avuto la forza e il coraggio di affermare coi fatti le potenzialità delle nuove tecnologie (per farsi poi artefice della grande mutazione dell’azienda, dalla meccanica all’elettronica), l’azienda avrebbe fatto negli anni ’60 la stessa fine di tanti nomi prestigiosi nel settore del calcolo e degli altri prodotti per ufficio, scomparsi e non più risorti.

Ma nel frattempo Perotto partecipa al progetto di un lettore ottico, oggi detto OCR. Progetto che si concretizzò in un articolo scientifico ma venne abbandonato per questioni tecniche ed economiche (sarebbe costato 10 volte una Perottina). E la competenza tecnica di Perotto pagò: Divenne responsabile della Ricerca Olivetti, specialmente nel settore dell’informatica distribuita, in cui l’azienda eporediese era maestra e pioniera.

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