Ieri è stato l’anniversario della missione di Jurij Gagarin e della sfortunata Apollo 13, e non parlare di spazio sarebbe folle.
La Vostok 1, prima missione a portare l’umano nello spazio, non aveva computer a bordo ed era tutto comandato da Terra. La maggior parte dei calcoli venne effettuata con i computer BESM-1.
Le Voshkhod, dove si tennero le prime passeggiate spaziali, non avevano veri e propri computer ma avevano un sistema di guida, che comunque era un computer meccanico.
Le Apollo ebbero più fortuna. Usarono molti calcolatori a terra, tra cui la Programma 101, e sul modulo usarono un semplicissimo computer: AGC. Programmato in un linguaggio speciale dell’MIT (Mac), aveva solo funzioni essenziali. Molto usati anche i regoli calcolatori. Ne parlo qui.
Nella storia dell’informatica spaziale ci sono anche i fallimenti:
Se vogliamo essere blandi possiamo parlare dei computer della Stazione Spaziale Internazionale attaccata da un virus. Anzi, due: Una volta da Gammima, malware che ruba le credenziali dei giochi online e una volta da Stuxnet: Virus militare diretto contro i sistemi SCADA iraniani. Fortunatamente i sistemi erano pilotati da Linux, come fatto notare da Kaspersky.
Ben peggiore l’esplosione del vettore Ariane 5 dovuta ad un overflow: Il sistema scrisse un numero a 64 bit in uno spazio a 16 e ciò portò al crash del sistema, che si autodistrusse. Oppure ad un razzo che si autodistrusse per un trattino mancante nel programma FORTRAN.
Comunque è bello notare che l’informatica abbia permesso di fare ciò all’umanità…
Girando attorno alla Terra, nella navicella, ho visto quanto è bello il nostro pianeta. Il mondo dovrebbe permetterci di preservare ed aumentare questa bellezza, non di distruggerla!
– J.GagarinQuesto è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità.
-N.Armstrong