Domanda interessante che mi è stata posta recentemente: La Programma 101 a che serviva?
Per prima cosa dobbiamo ricondurci all’epoca pre Perottina:
Il calcolatore, molto meno potente di un cellulare di oggi, era grosso, costoso (era accessibile solo ad università o grandi aziende, che spesso lo subaffittavano.
Le calcolatrici erano meccaniche, lente e più difficili da usare di quelle di oggi.
Una moltiplicazione complessa poteva impiegare anche un minuto, e le calcolatrici non erano programmabili, quindi gli algoritmi andavano seguiti manualmente, con grande fatica mentale e rischio di errori.
Ed il calcolatore non era come oggi dove ti siedi e va, andava programmato in linguaggio macchina e si trovava in stanze climatizzate quasi impenetrabili. Usare da soli un calcolatore era qualcosa di impensabile.
Ma la Perottina cambia tutto: Piccola, relativamente poco costosa (meno di un’auto, che per uno strumento di lavoro è un prezzo onesto) e facile da usare (per saperne di più, clicca qui). Tutti gli interessati, con la P101, potevano avere un calcolatore sulla propria scrivania, senza dover affittare calcolatori (tra l’altro, con il prezzo di una P101, affittavi tre settimane di calcolatore o comperavi 5 calcolatrici meccaniche) o stare ore a fare calcoli meccanici. Infatti, ore e ore di calcoli meccanici si sintetizzavano in un paio di cartoline magnetiche da inserire nel calcolatore e in pochi minuti di inserimento dati.
Per l’epoca la P101 era una manna dal cielo per chi faceva conti, ad un prezzo contenuto offriva la possibilità di scriversi i propri programmi o di usare quelli già fatti dal Olivetti.
In pratica il suo uso si adattava a moltissimi settori, dall’ingegneria all’economia, e persino alla sartoria!