La vera rivoluzione della Programma 101

di | 21 Novembre 2017

Oggi stavo leggendo il libro P101 di Pier Giorgio Perotto, riedizione postuma delle Edizioni di Comunità del suo libro quasi omonimo degli anni 90.

In questo libro Perotto narra la sua storia e mi ha colpito principalmente una parte, quella dove Perotto spiega, in sostanza, la vera rivoluzione della Programma 101.

La parola magica è informatica distribuita.

Prima del 1965 esistevano due categorie di sistemi di “elaborazione”:

  1. Quelli grandi, potenti e impenetrabili, che potevano essere usati solo da tecnici esperti ai quali si mandava il programma/l’algoritmo in religiosa attesa di risposta
  2. Quelli piccoli, che potevano essere usati da tutti senza però alcuna forma di programmabilità e di crescente complessità

Nulla in mezzo. Chi voleva calcoli programmabili doveva rivolgersi a questi tecnici in camice che sapevano parlare nel magico linguaggio del computer, chi si accontentava di fare qualche calcolo o fattura ogni tanto prendeva una macchina meccanica, che costava comunque molto, e nel frattempo cresceva di complessità, raggiungendo limiti che solo grazie alla genialità dell’Olivetti potevano esistere, ma che comunque erano soggetti ad errori e guasti.

La Programma 101 si metteva a metà tra questi due ambienti.

Era una macchina che portò il calcolo automatico e programmabile alla periferia. Appunto ha creato la forma mentis della distribuzione delle risorse. All’epoca l’unica soluzione sembrava quella del terminale stupido, ma la P101, come un fulmine a ciel sereno, dimostrò che il modello vincente era la diffusione della potenza, modello che usiamo anche oggi.

I giornali all’epoca titolarono entusiasti vedendo già un PC in ogni ufficio, addirittura qualcuno credeva di poter vedere in ogni casa due computer prima di due auto in ogni garage.

Nel 1965, più che la soluzione tecnica, nacque la cultura del decentramento informatico, una cultura che ha poi reso possibile la rivoluzione degli Home Computer, più visibile per l’utente domestico.

Ma solo grazie a questa geniale idea dell’ingegner Perotto realizzata dalla sua squadra di visionari ignorati da Ivrea vi fu questo gran cambiamento.

Chissà, senza la Programma 101 magari oggi l’unico dispositivo elettronico comune nelle case sarebbe la calcolatrice, gli home computer come l’Apple II e l’Altair sarebbero stati interessanti giochi da hacker senza valenza per l’utente comune (come oggi può essere Arduino) e chi ha bisogno del computer farebbe un abbonamento per connettere i suoi terminali al mainframe.

Invece dell’abbonamento Internet ci sarebbe l’abbonamento al computer…

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