P652, il successore potenziato della Perottina

di | 23 Novembre 2017

Tante persone credono che la Programma 101 fu un faro nella notte e che per attendere altri PC è stato necessario aspettare Apple, Commodore e amici americani.

No, anzi! Olivetti creò vari computer tra la Programma 101 e il loro M20, primo PC compatibile IBM della casa di Ivrea.

Uno, la P652, mi ha subito colpito ma le informazioni su di esso sono praticamente inesistenti. Scrivo dunque al Museo Tecnologicamente di Ivrea che molto gentilmente mi fa rispondere direttamente da Gastone Garziera, che con enorme gentilezza mi fornisce informazioni avanzate sulla macchina e che forse riuscirà a pubblicare il manuale in PDF.

Ma cosa sappiamo adesso della P652? Allora, proverò a sintetizzare le informazioni che ho ricevuto da Gastone per poter finalmente parlare di questo computer, a mio parere magnifico, con coscienza.

La macchina

Il computer venne progettato tra il 1968 e il 1973 con il microprocessore, progettato direttamente ad Ivrea con un sistema simile all’odierno RISC che offriva 12 bit di indirizzamento.

Venne inserito anche l’interrupt, ossia, per chi non lo sapesse, la versione digitale dell’amico che ti tocca la spalla perché deve parlarti urgentemente.

Registri? Dai 10 della Perottina si passava ai 240, più i classici M e A. Ovviamente non c’erano 240 pulsanti sulla tastiera, 100 potevano essere indirizzati direttamente con il pulsante K, tutti supportavano l’indirezione con il tasto I.

Inoltre esistevano anche 8 registri indice N da 4 cifre e i deviatori, l’equivalente dell’odierno IF.

La memoria era misurata in “posizioni”: Sia la RAM che la ROM erano da 4096 posizioni, di 4 bit per la RAM e 16 bit per la ROM. La ROM poteva mantenere comunque 512 istruzioni.

La programmazione

Il sistema di programmazione era relativamente simile a quello della Programma 101 ma con alcune aggiunte e novità che rendevano il linguaggio di programmazione ben più informatico anche agli occhi odierni.

Prima cosa i salti con label, non limitati ad un tot di etichette fisse ma con un indirizzo numerico e anche con il salto a subroutine.

Inserite anche direttamente alcune classiche funzioni matematiche come seno, coseno, tangente, arcoseno, esponenziale e logaritmo.

Esisteva anche un salto condizionato relativamente avanzato con i deviatori che confrontavano un registro con una condizione che, se soddisfatta, avviava l’istruzione successiva.

Per i matematici la funzione P>R permetteva di effettuare conversioni da coordinate polari a rettangolari e viceversa.

Con FMT era invece possibile gestire direttamente l’input e l’output su supporti esterni, supportati dalla macchina.

 

Le funzioni

Nella ROM erano definire una ventina di funzioni matematiche importanti come quelle statistiche, che venivano richiamate con il tasto “FUNCT”, sia da programma sia da tastiera.

Vennero sviluppate direttamente nel firmware da un matematico dell’Olivetti, Angelo Barbieri.

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