Il codice non si studia (soprattutto a memoria)

di | 12 Dicembre 2017

Ogni tanto leggo cose del tipo “il prof mi ha dato il codice da studiare” e la mia reazione è questa:

A volte mi dicono addirittura la vergognosa affermazione:

Devo studiare il codice a memoria.

Se un docente fa studiare il codice a memoria è un incompetente che merita la revoca della laurea.

Poi a volte ci sono anche i geni che studiano a memoria il codice per conto loro, che sono l’equivalente di Pierino che a scuola di falegnameria si sega i maroni per imparare ad usare l’attrezzo.

Il codice, comunque, non si studia.

Perché? Perché non è una poesia che si recita a memoria, non è il Giuramento di Pontida di Berchet che lo reciti alla maestra, lo fai bene, ti commuovi quando la lombarda scorata sorge e prendi 9. Il codice si capisce.

Come mai?

Immaginate di imparare a memoria il codice che il vostro docente vi manda. Benissimo, alla verifica vi chiederà tutt’altro esercizio.

Avete imparato con il rosario quel bellissimo programma che fa la media di tre voti con una qualche porcata di if? Bene, lui vi chiederà di fare un programma di magazzino a n input. E sarete nella merda.

Se invece il codice l’aveste capito sarebbe facilissimo usare le funzioni base per creare ciò che vi chiedono. In fin dei conti anche il peggior codice è un insieme di funzioni basilari…

Per capirci: Il programmatore è come un ingegnere: come l’ingegnere non impara a costruire a memoria il grattacielo ma sa la funzione di ogni componente e la sua adattabilità il programmatore non impara a memoria a programmare ma impara come funziona un IF, un ELSE, un WHILE e li sa coniugare, con fare artistico (o da tazza del cesso, a seconda del codice), per creare un programma, che sia una boiatina di 50 righe o un megaprogetto di 50000.

Inoltre il rosario di programmazione a memoria non aiuta nell’usare altri linguaggi: Se capite il vostro codice saprete renderlo facilmente in un altro linguaggio, se scrivere solo istruzioni che non capite basta una minima differenza (penso ai for, se fate in Python un for in stile C l’interprete vi segnala all’Europol) tra linguaggi per trasformare la vostra magnifica applicazione in un cumulo di sterco informatico.

Dunque, io vi do tre consigli:

  1. Se il vostro prof vi fa studiare il codice fategli leggere l’articolo e chiedetegli di puntare sulla logica
  2. Se il vostro prof vi fa studiare il codice a memoria fate la rivoluzione, dichiaratevi soviet supremo e proibite la pratica barbara.
  3. Se studiare il codice a memoria è per voi normalità e studiate informatica, seriamente, valutate di cambiare indirizzo. Lo dico per voi, è il tipico atteggiamento di chi fa l’informatico per ragioni assolutamente idiote come “sono bravo ad usare Word” o “mi piace giocare al PC”. L’informatica è bella ma se non fa per voi meglio cambiare.

 

Un pensiero su “Il codice non si studia (soprattutto a memoria)

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