Non è un typo. Sto seriamente pensando di abbandonare Facebook e non per Cambridge Analytica, ma perché è scemo.
Com’è possibile che Facebook ammetta:
- Razzismo a gogò
- Forme d’odio più disparate
- Neonazismo
Ma banni me per un giorno per aver commentato un delirante post che affermava che la crisi immobiliare fosse colpa dell’immigrazione con “kolpa dei nekkkkri”.
Cosa che qualunque essere dotato di cervello capirebbe ironica ma evidentemente i dipendenti Facebook hanno un led che si accende e si spegne random al posto del cervello. Oppure è un bot, ma in tal caso i cervelli di nocciolina sarebbero i programmatori. Manco “mio nipote che fa l’ITIS concepirebbe una merda simile”.
Ora, mi sta bene che chi inneggia allo sterminio degli omosessuali sia bannato. Meno che siano bannate parole a caso come ai tempi dell’OVRA o di AOL quando i medici dovevano parlare di “cancro alle poppe” perché “seno” era tra le parole proibite.
Io su Facebook sto giusto per gestire alcune pagine, per le news, per alcuni gruppi di discussione e per esprimere opinioni.
Nel primo e nel secondo caso posso sempre usare un profilo falso, per il terzo ci si trasferisce su Telegram e per il quarto mi apro un blog, così nessuno (vabbè, la magistratura ma se mi attrezzo bene nemmeno loro, che poi non dico mai cose così esagerate da mettere in mezzo i giudici dai) può censurarmi.
Sì, perché l’approccio di FB è scemo. Se io dico “è ineducato chiamare una persona del sud terrone” vengo bloccato. Eppure non è mica un “terroni di merda viva il tanko”. Idem per negri, che è una parola che solo a volte ha connotazioni razziste. Loro la bloccano a prescindere.
Buttatevi sotto un tram. Possibilmente uno veloce.