Circa un mesetto fa (su CB programmo i post) le Iene hanno fatto un servizio, preceduto da un altro qualche mese fa, contro i decoder abusivi.
Con un certo, come dire, conflitto di interesse, dicono che chi ha il “pezzotto” ruba.
Eppure così non è, è una cosa che già si diceva anni fa, quando Le Iene iniziavano le trasmissioni, ma sta di fatto che per rubare serve sottrarre un bene, non basta cagionare un mancato profitto.
Inoltre è abbastanza difficile stabilire quanto degli utenti “irregolari” sceglierebbero, se costretti, il servizio regolare.
In tutto questo, comunque, mi sorgono due questioni:
La prima è: Ok, il provider olandese non chiude gli stream. Che, però, si potrebbero bloccare dall’Italia. Sia chiaro, qualcuno riuscirebbe sempre a piratare con un po’ d’esperienza, ma un conto è se a piratare fossero solo i nerd, cosa che con un po’ di lavoro si potrebbe anche ottenere.
La seconda: Non si può adeguare un po’ il modello? Ovviamente è concorrenza sleale, poiché comunque i produttori del pezzotto hanno come unica spesa i server e non hanno la spesa per girare programmi o acquistarli, ma alcuni modelli di pay TV risalgono agli anni ’90 e l’esistenza di cose come queste sono segni di un ampio spazio di mercato lasciato libero dal mercato legale.