Ho terminato finalmente la mia prima live con OBS, dopo mesi con StreamYard, che ho avuto occasione di provare sia in versione gratis che in versione premium (quella da 22€ al mese).
Ecco, finalmente potrò farvi un piccolo paragone tra questi servizi. E, come al solito… Non c’è uno migliore! Dipende sempre da ciò che dovete fare.
OBS: tanta configurazione, tanto lavoro ma tanta soddisfazione
Non vorrei esagerare nel dire che una diretta con OBS possa essere tranquillamente professionale. Ma, ovviamente, richiede un certo lavoro…
Prima di tutto, bisogna inserire le configurazioni dei servizi su cui fare lo stream, c’è una procedura guidata ma è comunque necessario un minimo di testa, a differenza di StreamYard dov’è automatico. Parimenti, ciò permette di streamare su N servizi, linea permettendo, mentre su StreamYard è un’opzione a pagamento.
Poi, se invitate ospiti, avrete bisogno di un software esterno, come Zoom, Hangouts o Skype. Nulla vi vieta, chiaramente, di avere un software vostro di videoconferenza su un server, ne esistono di open source.
La configurazione, divisa in scene, è potente ma meno immediata di quella di StreamYard. Potete tranquillamente quindi avere una scena con una sigla, una scena con la vostra webcam in evidenza, una scena con dei video da fare vedere, una scena per eventuali problemi tecnici e una scena con la videochat degli ospiti, tramite condivisione delle finestre.
Unica nota: serve un computer prestante, e succhia energia come pochi! Vi dico solo che il mio PC, che normalmente fa le sei ore, è passato dal 90% al 20% in un’ora e dieci di live! Ergo, o usate un fisso o usate la connessione di rete. Parimenti, tenendo attiva sia la registrazione che la live il PC faticava, e vi assicuro che è un buon PC.
Sto pensando, tra l’altro, di attrezzare un vecchio fisso di fascia alta (comunque ancora decente, 8 GB di RAM e i5) proprio per le live, rete wireless permettendo, proprio per ovviare al problema e non logorare eccessivamente il portatile, la cui batteria mi serve.
StreamYard gratis: il buon compromesso
StreamYard gratis fa quel che deve fare, in ottima semplicità e con buone funzioni. Sì dà un link all’ospite ed è gestibile anche da utenti completamente digiuni di tecnologia.
Certo, i limiti ci sono, ma se vi serve una piccola live, con 4 ospiti massimo, streamata su un solo canale… La semplicità paga davvero.
StreamYard Pro: un no no (se avete un esperto)
StreamYard Pro fa meno di OBS, costa un occhio della testa e, per quanto sia relativamente più semplice, non lo è così tanto.
Certo, include la comodità del software di comunicazione, ma il limite è di 10 persone nella versione da 22€, che è anche il limite di Hangouts gratis.
Ergo, possiamo passare alle conclusioni, per sapere le mie opinioni…
Considerazioni finali
StreamYard gratis resta un ottimo prodotto, per live poco impegnative, magari senza uso commerciale (dato che il watermark è noiosetto…), la sua interfaccia punta e clicca si adatta perfettamente a ospiti tecnologicamente analfabeti.
OBS è come il carro armato dello streaming, pesante, richiede conoscenza ma vi farà fare tutto. Vi servirà un PC potente, una buona rete e consumerete non poco di corrente (e se proprio siete masochisti brucerete batterie), ma rende possibile qualsiasi cosa, sotto il vostro controllo e gratis.
StreamYard Pro è come un auto riadattata a blindato con qualche modifica posticcia: ha un po’ la semplicità dell’auto, un po’ la potenza del blindato, per alcuni scopi può anche funzionare benone, ma ha un certo costo.
Tuttavia, va pur sempre commisurato ai costi. OBS, appunto, richiede una buona rete, un utente addestrato a usarlo e anche un buon PC. Se nulla di tutto ciò c’è, StreamYard può risultare più conveniente che formare un operatore, acquistare un PC e dotarsi di connessione con almeno 10 Mbps di upload.
Subappaltare un servizio del genere, ovviamente, si può fare, ma siete sicuri che vi costi molto meno di StreamYard? Io, una decina di euro l’ora, mi farei pagare, ergo due ore vi conviene già StreamYard.
Quindi, serve un’analisi costi-benefici da applicare al singolo caso.