Mi hanno portato, un po’ di tempo fa, un netbook, annunciatomi come “laptop da “reinstallare, possibilmente con Windows 10”.
Dovete sapere che sono un po’ la Santa Rita dei computer, quando c’è un caso particolare ci sono alcune persone che prelevano il computer e me lo portano. Questo dettaglio sarà importante…
Ecco, appena lo prendo penso “ma questo l’hanno recuperato da un rottamaio!”
Aveva, giusto per dire:
- Il vetro dei piedini sfasciato
- Graffi ovunque
- Pezzi di scocca mancanti
Onestamente non pensavo nemmeno si accendesse ma, con mio sommo stupore, lo fa. E ciò che vedo mi conferma l’ipotesi del rottamaio: password al BIOS.
Molte persone, infatti, quando buttano i PC mettono delle password, per renderli inutilizzabili e, alle volte, cifrare i dati o comunque rendere l’HD meno recuperabile.
Tuttavia (trovare tutto nel Servisol) esistono alcuni siti con varie password di default dei BIOS e, ovviamente, essendo il PC con più di 10 anni, la trovo. Ma, dato che la sfiga ci vede benissimo, c’è anche la password all’HD.
Mi stavo arrendendo dicendo “il PC ha 10 anni, consiglio sostituzione dell’Hard Disk dato che magari dopodomani scoppia così da superare la password” ma trovo un altro sito che trova anche le password di default di quello.
Ok, son dentro, ma Windows è schiantato e quindi necessita di ripristino. Lo faccio e tiro su il telefono chiedendo informazioni sul da farsi.
Li scopro che il referente di quel PC era convinto di avere il numero di telefono del proprietario ma non lo aveva, quindi mi aggiornerà quando si farà vivo. Ok.
Allora inizio a valutare che OS usare e, constato che la macchina è a 32 bit, ha 1 GB di RAM e un processore a criceto.
Windows 10, decisamente, non è la strada giusta, ma nemmeno Windows in generale in una versione obsoleta, per ovvie ragioni di sicurezza.
Volevo metterci Slack, ma è un po’ troppo difficile per un utente medio, quindi provo Linux Mint XFCE, in edizione a 32 bit supportata fino al 2023, e funziona decentemente: non è come Cinnamon su un i7, ma più che sufficiente per un uso normale.
Penso anche a Manjaro 32 bit ma, essendo rolling, non mi sembra il caso di affidarla a un utente inesperto, ergo punto ufficialmente a Mint.
Quindi, attendo disposizioni… E dopo circa tre settimane vengo autorizzato a installare Mint e scopro che… Effettivamente veniva dal rottamaio!
Non da quello comunale, però, ma da un’azienda che stava facendo piazza pulita di vecchi apparati e che ha generosamente donato il netbook. Ok.
Comunque, completata l’installazione, il sistema funziona, anche se è ovviamente abbastanza lento dato che ha un processore a criceto e abachi come RAM, però fa il suo sporco lavoro.
Ad esempio, già con YouTube va in panne, ma siccome mi è stato chiesto per “semplice navigazione Internet” ho preferito evitare la chirurgia di precisione che avrei fatto sui miei computer – che richiede anche manutenzione.
E così un altro computer è stato strappato dalle braccia del rottamaio e dotato di seconda vita…