Come (non) installare Haiku accanto a Linux

di | 17 Novembre 2023

Vi ho parlato dell’installazione di Manjaro e di come abbia riservato una piccola partizione alla prova di sistemi operativi: il primo che ho voluto testare è stato Haiku. Avevo già visto Haiku dieci anni fa (quand’ero giovane e scemo) e, complice sia la mia scemenza sia un sistema obiettivamente più acerbo, non ne ho avuto una buona impressione.

Oggi, però, la situazione è cambiata: io sono un pelo più intelligente (per quanto le prove tecniche di demenza senile stiano iniziando), Haiku è ben più usabile (Beta ritenuta adatta all’uso ordinario) e le mie esigenze son cambiate.

No, non penso certamente di abbandonare Linux per Haiku: il pinguino è un po’ come il pene, l’ho scoperto in giovane età e a forza di usarlo ormai lo conosco abbastanza bene, nei suoi pregi e bizzarrie, da non dico saperlo usare ma quantomeno da essere capace di trovare le informazioni necessarie per farlo durare a sufficienza.

Ok, questa è squallida, ma penso abbiate capito il punto: Haiku non lo userei come sistema principale ma per due cose principalmente:

  1. Sfida intellettuale: conoscere un nuovo sistema, usarlo produttivamente per alcune cose e, magari, imparare l’oscura arte del porting
  2. Trashware: Linux e i 32 bit non sono più amici come un tempo e le distro usabili (se sistemo un netbook a qualcuno non posso mettergli una CLI oscura) comunque richiedono un po’ di potenza: nessun problema il P4 sovradimensionato che faceva girare XP tipo Verstappen, ma ad esempio il netbook del rottamaio aveva problemi a far girare YouTube), Haiku invece è sia leggero che supportato ufficialmente nel 32 bit

In ogni caso, il problema principale è che Haiku non supporta nativamente l’installazione di un bootloader EFI in dual boot: dovete installare il sistema e, dal sistema live e copiare dei file di sistema nella partizione EFI.

Nulla di troppo difficile, ma per sicurezza ho cercato una guida e ho scoperto che, in teoria, si può installare Haiku direttamente da un sistema Linux (o che abbia dd…), prendendo l’immagine normale, eseguendo alcuni comandi per renderla raw e poi usando banalmente dd. Piccolo problema: da EFI non si avvia comunque.

Infatti, comunque, serve quel file lì, ma, in una sorta di catch 22 informatico, se non hai Haiku installato, non puoi avere quel file che serve a far partire Haiku. La procedura funziona senza accrocchi, in sostanza, solo col classico MBR. Provo, per curiosità, col programma consigliato “makebootable” ma, ovviamente, rEFInd non lo rileva comunque.

Così provo a metterla normalmente su una chiavetta USB ed Etcher mi dice che non è stata flashata correttamente (la ragione la scoprirò poi avanti). Riprovo, idem. Provo con un’altra chiavetta, idem.

Per curiosità, riavvio, e rEFInd trova il bootloader di Haiku! Lo seleziono e mi offre due scelte di Haiku: una non funzionante, l’altra che invece si avvia.

E, guardando il programma installatore, scopro che… Avevo avviato non la chiavetta, ma il sistema su disco che, privo di bootloader, ha usato quello della chiavetta corrotta! Una roba degna dei tempi di LILO e dei dischetti di boot che mi ha divertito.

Dunque, decido di provare ad installare il sistema in un modo bizzarro, dato che non è possibile farlo dall’HDD sull’HDD: creo una partizione di 2 GB per l’ISO di Haiku, lascio il resto vuoto, vado a dormire e l’indomani…

Mi dà un errore il BIOS sulle porte USB a livello elettrico! Provo a sostituire l’hub USB con uno che avevo acquistato qualche tempo fa e… smette di dare il problema! Wu-hu!

Riesco dunque ad installare il sistema nel modo classico, da chiavetta, e a fare l’operazione manuale di installazione del bootloader: l’installazione, tra l’altro, è davvero veloce (2-3 minuti), cosa che da utente Linux abituato a 15-20 mi stupisce.

Riavvio e… Funziona. Però c’è un problema, il file system è limitato a poco meno di 2GB. Poi, per carità, non riesce a connettersi col dongle WiFi e la risoluzione non è ottimale, ma l’ho installato per provare, alla fine…

Comunque, sospetto che possa essere legato al fattore DD e… Sì! Infatti, dopo aver cancellato la partizione con Gparted, ho notato che c’era dello spazio occupato, ovviamente dalla scrittura manuale, e ho dovuto fare una formattazione più profonda per eliminarlo e poter installare il sistema con tutto il suo spazio.

Dunque, beh… Non installatelo con DD, a meno di voler essere limitati ad un paio di GB di OS 😀

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